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Capitolo 4 Linee di storia veneziana

5 - Ultime glorie, nonostante tutto
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Come si vede, l'estensione dei due imperi (degli Asburgo e ottomano) era schiacciante rispetto ai territori veneziani. Venezia da sola non era in grado di affrontare i due imperi.

La nuova situazione che si era venuta a creare con la formazione ed il consolidamento di grandi imperi a est e a ovest del Mediterraneo, metteva Venezia in una posizione difficile: D'altro canto Venezia si era dissanguata con le guerre italiane e ora si trovava in difficolt� anche sul mare: le flotte dei due spagnola e turca la costringevano ad un continuo sforzo di adeguamento. Le risorse cui poteva attingere la Serenissima non potevano certo competere con quelle dei due colossi, anche in termini di reclutamento delle truppe. Venezia, tra l'altro, si serviva quasi del tutto di eserciti mercenari, che risultavano costosissimi e non potevano garantire l'affidabilit� delle truppe regolari. La struttura statale veneziana, poi, rendeva lente e macchinose le decisioni politico-strategiche: si trattava di mettere d'accordo i rappresentanti dell'"oligarchia" cittadina (uno studioso ha individuato una trentina di famiglie che avrebbero fatto parte di questo gruppo), mentre gli "stati nazionali", con la loro struttura verticistica del potere, risultavano molto pi� dinamici ed efficaci nelle scelte.
 Intanto nuovi e pericolosi concorrenti si affacciavano sulla scena mercantile, ma Venezia riusc� per un certo periodo a tener loro testa, anzi, nel corso del XVI secolo si verific� una significativa ripresa dei traffici per i mercanti veneziani, che detenevano ancora delle buone basi come Cipro, Creta e Corf�. Fino al 1570. All'inizio del 1570 il sultano turco sequestra navi veneziane nel Bosforo e nei Dardanelli e manda un ultimatum alla Serenissima. Il governo di Venezia respinge l'ultimatum e si mobilita diplomaticamente, ma a luglio una flotta turca sbarca a Cipro e assedia la capitale. Venezia cerca di mobilitare altre potenze e, inaspettatamente, trova un alleato in papa Pio V, che vede la possibilit� di un'ennesima "crociata". Tra mille difficolt� politiche e diplomatiche si riesce a mettere insieme una coalizione, la "Lega Santa", i cui principali fautori erano Venezia, gli Asburgo e il Papa.

La battaglia di Lepanto fu uno scontro immane e particolarmente cruento

Il risultato fu la grande vittoria navale di Lepanto (1571). La flotta della Lega era composta di 208 navi, tra galere grosse e sottili, quella turca di 230 galere e circa 60 galeotte. Ma gli alleati potevano contare su una potente artiglieria, mentre, fra i turchi, il grosso della truppa era munito solo di archi e frecce. E forse fu proprio il ruolo dell'artiglieria a far pendere la bilancia dalla parte della Lega. La battaglia si mut� poi nello scontro diretto fra le varie navi e nel combattimento corpo a corpo. La presa dell'ammiraglia della flotta ottomana fece precipitare le sorti dell battaglia, ma il bilancio della carneficina fu impressionante: 7-8.000 morti e 20.000 feriti tra gli alleati e ben 30.000 morti da parte ottomana! La vittoria, purtroppo, non port� a Venezia i benefici sperati: Cipro fu perduta lo stesso, perch� Nicosia era caduta prima dello scontro navale e la "Lega Santa", dilaniata da mille rivalit� interne non seppe o non volle approfittare del successo.

La guerra di Creta fu molto dispendiosa per Venezia, tanto che ne deriv� il detto "esser in Candia", cio� in bolletta ; ancora oggi a Venezia, una persona male in arnese vien detta "incand�a"!

Lepanto, in pratica, costitu� una grande "vittoria morale", celebrata in citt� in mille modi, ma non imped� alla potenza navale veneziana di imboccare la via del declino. Il periodo che segu� vide l'affermarsi di altre vie di traffico (quelle oceaniche) e il progressivo venir meno delle rotte nel Mediterraneo. Il XVII secolo si presenta come un periodo di stasi economica e politica. Venezia, sorda a quanto sta avvenendo negli oceani, cerca di riaprire le vie del commercio Levantino e di mantenere i suoi ultimi possedimenti. Ma alla met� del '600 l'Impero Turco la impegna in una lunga lotta per il possesso di Creta, fra l'indifferenza delle altre potenze impegnate nella "Guerra dei trent'anni". Nel 1669 anche Creta era perduta. Venezia si rifar� qualche anno pi� tardi col suo comandante Francesco Morosini, che diverr� anche Doge. Egli strapper� ai Turchi il Peloponneso, che la pace di Carlowitz del 1699 confermer� come ultima conquista veneziana.


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